COPIA PRIVATA: PRODOTTI PROFESSIONALI
Com’è noto, nel 2017 il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittime le restrizioni all’esonero dal compenso per copia privata degli apparecchi per uso professionale (Consiglio di Stato, Sez. VI, 25 ottobre 2017) ed ha sancito, con espresso riferimento alla sentenza della Corte di Giustizia europea del C-110 del 2015, il conflitto tra la disciplina italiana e quella europea sulle esenzioni e sui rimborsi del prelievo per copia privata nei casi di uso esclusivamente professionale.
Il Consiglio di Stato ha pertanto dichiarato illegittimo l’art. 4 dell’Allegato tecnico al D.M. 30 dicembre 2009 sull’equo compenso per copia privata sotto un duplice aspetto:
- a) nella parte in cui ha subordinato l’esenzione dal compenso per gli apparecchi destinati ad uso professionale alla conclusione di appositi protocolli lasciati alla libera negoziazione tra la SIAE ed i soggetti debitori
- b) nella parte in cui ha limitato ai solo utenti finali il rimborso del citato compenso ove questo sia stato indebitamente versato escludendone i produttori e distributori ed ha ordinato al MIBACT di individuare criteri oggettivi trasparenti sia per la suddetta esenzione ex ante sia per il rimborso.
A questo punto, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha messo mano alla modifica della norma in materia di esoneri ed esenzioni per le apparecchiature oggettivamente professionali: dopo l’Audizione delle Associazioni di categoria per fare il punto sullo schema di decreto, svoltasi il 22 gennaio 2019, ha adesso ultimato l’iter di modifica della normativa vigente.
L’art. 4 dell’Allegato tecnico sopra menzionato è stato completamente riscritto dal Decreto ministeriale 18 giugno 2019, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 agosto 2019. Successivamente, la Direzione Generale Biblioteche ed Istituti Culturali del Ministero ha emanato il Decreto Direttoriale 30 agosto 2019 che dà attuazione al DM 18 giugno e detta le procedure operative per avvalersi del diritto alla esenzione o avviare le procedure di rimborso.
Si tratta di provvedimenti complessi che istituiscono procedure farraginose, a nostro giudizio inadatte a recepire adeguatamente il senso delle Sentenze della Corte di Giustizia e del Consiglio di Stato.
ANDEC ha pertanto chiesto un incontro di chiarimento in sede ministeriale.